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Festa Artusiana su Rai 3 Emilia Romagna

Servizio di Rai 3 Emilia Romagna del 29.06.2014 sulla Festa Artusiana 201: per vederlo clicca qui

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Festa Artusiana: arrivederci 20-28 giugno 2015

Grazie a tutti per la partecipazione al 18° compleanno della Festa Artusiana, arrivederci alla prossima edizione, prevista dal 20 al 28 giugno 2015.

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Festa Artusiana 2014

La Festa Artusiana si è fatta maggiorenne e celebra il prestigioso traguardo con nove giorni di degustazioni, spettacoli, concerti, incontri, mostre, insieme al padre della cucina italiana, Pellegrino Artusi. L’appuntamento è dal 21 al 29 giugno 2014 nella sua cittadina natale, Forlimpopoli, dove le strade vengono rinominate e i vicoli e le piazze si caratterizzano come veri e propri percorsi gastronomici. Filo conduttore di questa diciottesima edizione saranno le ricette artusiane di ieri e di oggi, quelle che hanno costruito il mosaico della cucina italiana, per la prima volta esposte al pubblico a Casa Artusi con documenti inediti sul gastronomo. Un viaggio nella cucina del passato per comprendere quella attuale.
Durante i nove giorni della Festa, si alterneranno oltre 150 appuntamenti fra laboratori e degustazioni, una ventina di incontri imperniati sulla cultura del cibo, con il coinvolgimento di una cinquantina di ristoranti allestiti appositamente per la festa che si aggiungono a quelli già attivi a Forlimpopoli.
Ma guai a considerare la Festa Artusiana come momento di sola degustazione e assaggio. L’appuntamento da sempre affianca il cibo inteso come piacere del palato, alla riflessione culturale, sociale ed economica della tavola in compagnia di studiosi, appassionati, docenti universitari e anche semplici curiosi. Se infatti ciò che mangiamo è un atto culturale, la scelta pone degli interrogativi sull’uso consapevole del cibo, la sostenibilità ambientale, la tipicità, l’identità del territorio, la storia.

Puoi sfogliare il programma online, scorrere qui seguito gli eventi principali o consultarlo sul sito www.festartusiana.it

Le ricette ieri e oggi

Quest’anno – anche a seguito della recente donazione da parte della famiglia Santini di Cesena dell’autobiografia autografa dell’Artusi e di un poderoso carteggio, fra cui le lettere di Maria Mantegazza, moglie del senatore Paolo, e dello scrittore Olindo Guerrini che si aggiunge al già ricchissimo carteggio artusiano – viene organizzata una mostra tematica e documentaria sulle ricette inviate a Pellegrino Artusi che hanno costruito il mosaico della cucina italiana e la fonte primaria del ricettario più celebre al mondo.
Una delle caratteristiche che hanno decretato il successo de La scienza in cucina, il best e long-seller della cucina italiana presente sul mercato librario ininterrottamente da 124 anni, è la sua natura dialogante, aperto alle novità e ai consigli dei lettori. Le oltre duemila lettere conservate nell’Archivio Artusi ne sono una testimonianza diretta e documentano il costante rapporto che Artusi, nel corso degli anni, ha intrattenuto con i suoi tanti estimatori, anche fuori dai confini nazionali.
Illustrissimo Sig. Artusi. Ricette e consigli al padre (della cucina italiana)”, questo il titolo della mostra nella biblioteca gastronomica di Casa Artusi, raccoglie quelle lettere che suggeriscono preparazioni e ricette, alcune delle quali sono entrate, previa sperimentazione e aggiustamento al gusto dell’autore, a far parte del Ricettario più amato dagli italiani.

Tris di nomi per il Marietta ad Honorem

Per la prima volta nella sua storia il Premio Marietta ad Honorem viene assegnato a tre personaggi (non due come tradizione): l’attore “artusiano” di fama internazionale, Paolo Poli; il cuoco celebre per i fornelli e i riflettori dello spettacolo, Andy Luotto; un imprenditore che ha fatto del caseificio che porta il suo nome, Loris Mambelli una storia aziendale che coinvolge tre generazioni.
Il Premio Marietta ad Honorem viene attribuito a personalità che, con modalità differenti, contribuiscono alla diffusione della conoscenza della cultura del cibo. Il Premio è un omaggio a Marietta Sabatini, la fedele governante dell’Artusi, che con lui condivise centinaia e centinaia di ricette dando vita al celebre Manuale artusiano.
I vincitori saranno a Casa Artusi per la premiazione, in programma in due momenti diversi. Il premio Marietta speciale ad Honorem a Paolo Poli sarà consegnato sabato 21 giugno alle 19,00 nella giornata di apertura della Festa Artusiana, momento in cui verrà presentato anche il libro: “Alfabeto Poli” (Einaudi).
Domenica 22, alle ore 21, invece la consegna del riconoscimento a Andy Luotto e Loris Mambelli. Sempre domenica, dalle ore 19 alle ore 20, nella rassegna App-Eritivi in Casa, verrà presentata l’ultima fatica di Andy Luotto: “Padella Story, le mie cucine” (Reverdito Edizioni).
Conduce la serata l’artista romagnolo Enrico  Zambianchi.

Finale del Premio Marietta

Domenica 22 giugno a Casa Artusi ci sarà l’epilogo del Premio Marietta, il concorso nazionale per cuochi dilettanti dedicato alla fedele governante dell’Artusi, Marietta Sabatini. Di scena i cinque finalisti, invitati nella scuola di cucina di Casa Artusi a realizzare i loro piatti, ispirati al celebre manuale artusiano. A giudicarli sarà una giuria di esperti guidata da Verdiana Gordini, Presidente dell’Associazione delle Mariette. In palio per il vincitore 1.000 euro messi a disposizione da Conad.
Il Premio Marietta è promosso dal Comune di Forlimpopoli in collaborazione con l’Associazione delle Mariette che opera a Casa Artusi.

Casa Artusi: gli incontri nel cuore della Festa

Primo centro di cultura gastronomica dedicato alla cucina domestica italiana, Casa Artusi sarà il punto di riferimento della Festa Artusiana, con percorsi di conoscenza e degustazione, insieme ai protagonisti dell’enogastronomia nazionale e internazionale.
Tra le tante iniziative, ogni sera dalle 19 alle 20 andranno in scena gli App-Eritivi: applicazione per la lettura con retrogusto artusiano, dove vengono presentati libri proposti da uno o più testimonial. Tra i protagonisti, gli storici Alberto Capatti e Giuseppina Muzzarelli, la scrittrice Stefania Aphel Barzini, l’attore Paolo Poli, il cuoco Andy Luotto e tanti altri. A seguire un brindisi perchè chi ben comincia è a metà dell’opera.

Ristorazione

La Festa Artusiana non ha mai fatto mistero, anzi ha sempre fatto sfoggio, di essere una festa militante in difesa e a tutela dei prodotti di qualità. Dai sapori del mondo a quelli di casa nostra, il fil rouge che li unisce è il rispetto della tradizione e della tipicità. L’offerta ristorativa va in questa direzione, intimamente legata col territorio, nell’ambito di una produzione agro-alimentare rispettosa dell’ambiente naturale e culturale d’origine.
Una cinquantina i ristoranti allestiti in occasione della Festa che si aggiungono a quelli già attivi a Forlimpopoli.

Forlimpopoli: crocevia dei sapori del mondo.

Così come l’Artusi è stato un polo di attrazione per le ricette da tutta la penisola, lo stesso fa la città artusiana da sempre crocevia di sapori, odori, tradizioni del mondo. Tanto da farne il tema centrale della Festa lo scorso anno. Anche in questa XVIII° edizione nei giorni della kermesse saranno presenti gli amici francesi di Pays Beaujolais con la loro cucina e pasticceria della regione Rhone-Alpes, così come la Croazia con la cittadina di Rovigno. E ancora, la cucina catalana di Sils, il mercato contadino della città austriaca di Traun, il consolidato legame con le Filippine.
Non meno importante, sabato 28 giugno alle 15,30 nella Chiesa dei Servi sarà celebrato il XIV° anno del gemellaggio con la cittadina di Villeneuve Loubet patria di Auguste Escoffier, che farà incontrare i due neo-eletti sindaci Lionnel Luca e Mauro Grandini. Nei giorni della Festa sarà possibile degustare la pregiata Pasca Melba.

Spettacoli

Sono gli eventi di strada il cuore dell’animazione artusiana per divertire il pubblico in situazioni fisse ed itineranti all’interno del grande perimetro della festa. Giocolieri, trampoli, mimi, cantastorie, maschere della Commedia dell’Arte con lazzi legati al cibo o alla fame,  camerieri finti,  clown-cuochi animano le serate. Direttore artistico del  cartellone degli spettacoli da strada è l’artista e attore Simone Toni, noto professionista nel mondo del teatro.
Attorno le note della musica popolare, blues, jazz, classica, spettacoli per bambini per una kermesse che nutre anche lo spirito con  una decina di proposte ogni serata.

Premio Artusi

Il prestigioso Premio Artusi sarà assegnato a Padre Enzo Bianchi, fondatore della Comunità di Bose, personaggio che ha fatto del lavoro della terra e della commensalità gli habitat della sua riflessione quotidiana. Il Premio Artusi da diciotto anni viene assegnato a coloro che si distinguono per l’originale contributo dato alla riflessione sui rapporti fra l’uomo e il cibo. Secondo tradizione sarà consegnato nel mese di ottobre, precisamente sabato 11 a Casa Artusi.

Informazioni

Siti: www.festartusiana.it

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Premio Artusi 2014 a Enzo Bianchi

Il mondo del cibo è sempre più contrassegnato dalla sovra-esposizione di pentole e cuochi-celebrità più intenti all’immagine che alla sostanza del piatto? La città artusiana, attenta alla cultura del cibo, manda ancora una volta un messaggio in controtendenza e assegna il Premio Artusi 2014 a un personaggio che più lontano dai riflettori non si può: Padre Enzo Bianchi. Al fondatore della comunità di Bose che ha fatto del lavoro della terra e della commensalità gli habitat della sua riflessione quotidiana, sarà assegnato questo prestigioso riconoscimento consegnato a coloro che si distinguono per l’originale contributo dato alla riflessione sui rapporti fra l’uomo e il cibo.

Come sottolinea la motivazione del Premio, in Padre Bianchi “la cultura del cibo ha trovato un interprete nella duplice prospettiva del rispetto per il lavoro che l’uomo impiega a procurarlo e prepararlo, nonché della commensalità e della condivisione come dimensione specifica del gesto alimentare. Tali valori, propri anche del messaggio artusiano, sono importanti da sottolineare in un momento in cui il tema del cibo sembra talora imboccare la deriva dello star-system e dello spettacolo fine a se stesso”.

Il Premio è stato consegnato a Enzo Bianchi sabato 11 ottobre nella Chiesa dei servi di Casa Artusi.

Chi è Enzo Bianchi.
Enzo Bianchi, nato nel 1943 a Castel Boglione  in Monferrato, dopo gli studi alla Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Torino, alla fine del 1965 si reca a Bose, una frazione abbandonata del Comune di Magnano sulla Serra di Ivrea, con l’intenzione di dare inizio a una comunità monastica. Raggiunto nel 1968 dai primi fratelli e sorelle, scrive la regola della comunità monastica ecumenica, di cui è a tutt’oggi Priore. La comunità  conta un’ottantina di membri tra fratelli e sorelle di cinque diverse nazionalità ed è presente, oltre che a Bose, anche a Gerusalemme (Israele), Ostuni (BR), Assisi (PG) Cellole-San Gimignano (SI) e Civitella san Paolo (Roma).

Nel 1983  fonda la casa editrice Edizioni Qiqujon che pubblica testi di spiritualità biblica, patristica, liturgica e monastica. Nel 2000 l’Università degli Studi di Torino gli conferisce la laurea honoris causa in “Scienze Politiche”. Membro del Consiglio del Comitato cattolico per la collaborazione culturale con le Chiese ortodosse e orientali del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, Padre Bianchi ha fatto parte della delegazione nominata e inviata da papa Giovanni Paolo II a Mosca nell’agosto 2004 per offrire in dono al patriarca Aleksij II l’icona della Madre di Dio di Kazàn. Ha partecipato come “esperto” nominato da papa Benedetto XVI ai Sinodi dei vescovi sulla Parola di Dio (ottobre 2008) e sulla Nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana (ottobre 2012). Nel 2009  riceve il “Premio Cesare Pavese” e il “Premio Cesare Angelini” per il libro Il Pane di ieri. Opinionista e recensore per i quotidiani La Stampa, La Repubblica e Avvenire. Per il suo settantesimo compleanno è uscito “La sapienza del cuore” (Einaudi), un volume collettivo con interventi in suo onore di  intellettuali, artisti, politici ed ecclesiastici. Dal 2014 è cittadino onorario della Val d’Aosta.

La Città di Forlimpopoli, su indicazione del Comitato Scientifico di Casa Artusi, ha deciso di conferire il Premio Artusi 2014 a Enzo Bianchi perché, fondatore e priore della comunità monastica di Bose, si è segnalato come personaggio di spicco della cultura italiana, non solamente in ambito religioso ma nel dialogo continuo con la società laica e i suoi valori di democrazia, tolleranza, ospitalità. Testimone della spiritualità cristiana in uno spirito di riflessione critica e di servizio alla comunità, ha contribuito a valorizzare l’attenzione alle piccole cose della vita quotidiana, in apparenza umili ma potenzialmente cariche di straordinari valori (la pazienza, la capacità di attesa, il rispetto delle regole) che fanno anche parte della più autentica tradizione contadina. La cultura del cibo, in particolare, ha trovato in lui un interprete nella duplice prospettiva del rispetto per il lavoro che l’uomo impiega a procurarlo e prepararlo, nonché della commensalità e della condivisione come dimensione specifica del gesto alimentare. Tali valori, propri anche del messaggio artusiano, sono importanti da sottolineare in un momento in cui il tema del cibo sembra talora imboccare la deriva dello star-system e dello spettacolo fine a se stesso.

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Premio Marietta Honorem 2014: Paolo Poli, Andy Luotto, Loris Mambelli

Per la prima volta nella sua storia il Premio Marietta ad Honorem alla coppia preferisce il tris: un attore “artusiano” di fama internazionale, Paolo Poli; un cuoco celebre per i fornelli e per i riflettori dello spettacolo, Andy Luotto; un imprenditore che ha fatto del caseificio che porta il suo nome, Loris Mambelli una storia aziendale che coinvolge tre generazioni. Tutti e tre saranno a Forlimpopoli a ritirare il prestigioso riconoscimento nell’ambito della Festa Artusiana, in programma dal 21 al 29 giugno prossimo.

Promosso dalla cittadina natale di Artusi, Forlimpopoli, il Premio Marietta ad Honorem viene attribuito a personalità che, con modalità differenti, contribuiscono alla diffusione della conoscenza della cultura del cibo. Il Premio è un omaggio a Marietta Sabatini, la fedele governante dell’Artusi, che con lui condivise centinaia e centinaia di ricette dando vita al celebre Manuale artusiano.

Cosa lega insieme questi tre nomi scelti dal comitato scientifico di Casa Artusi? Semplice la risposta: Pellegrino Artusi. Partiamo da Paolo Poli, attore conosciuto da tutti quale protagonista unico e inarrivabile del teatro italiano. Anche lui artusiano? Ebbene sì: “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” racconta lui stesso, è stata la sua prima lettura, bambino disappetente, ma goloso. Non solo,  nel 1959, davanti a una commissione di luminari, nel corso della discussione della sua tesi di laurea, Poli sostenne che l’Artusi era stato più importante di Niccolò Tommaseo. Un provocazione divertente? Neanche tanto se una decina di anni dopo il grande studioso Piero Camporesi, si sarebbe spinto persino oltre, asserendo che l’Artusi aveva fatto per l’Unità d’Italia più del Manzoni. Eh, la preveggenza degli attori.
E visto che il primo amore non si dimentica mai, Poli oggi ritorna sulla scena della prima tavola: il ricettario artusiano. Darà voce infatti alle 790 ricette del manuale, che rappresenta il primo audiolibro della collana curata da un’altra artusiana doc, Luisanna Messeri, per conto della Emons audiolibri.
Poli viene premiato “quale straordinario e inimitabile protagonista del mondo della cultura e del teatro, leggero e caustico, innovativo e dissacrante, amante dell’arte del far sorridere e, sorprendentemente, riconoscente alle frittelle e all’opera di Artusi”.

Andy Luotto, noto personaggio televisivo e ora cuoco professionista e divulgatore della cucina italiana, ha avuto, come Pellegrino Artusi, la sua Marietta, quale mentore delle sue ricette. Il giovane Andy arriva in Italia nel 1965, dopo anni vissuti negli States. Suo padre è spesso impegnato nell’attività di direttore del doppiaggio, lui passa il tempo nella cucina di casa, insieme a Maria Illuminati. Lei non parla una parola di inglese, Luotto non conosce una parola di italiano. Risultato? Maria diventa la sua migliore amica, perché il comune linguaggio tra loro sono le pentole. Un amore che oggi è diventato un’attività a tempo pieno, che la città artusiana tributa, si legge nella motivazione, per la “passione e la pratica per la cucina italiana e il buon cibo che caratterizza un percorso artistico e umano di straordinario valore e interesse”.

Chi invece ha il certificato di artusiano nel dna è di certo Loris Mambelli, titolare del caseificio che porta il suo cognome. Loris, a soli vent’anni, decise di seguire l’esempio della madre e di costruire un’azienda attorno alla produzione della regina delle ricotte: quella ottenuta da latte intero e cagliata con acqua termale, ricca di sali. Alla terza generazione, la ricotta e gli altri prodotti sono apprezzati in tutta la Penisola italiana. Mambelli è la testimonianza di un’azienda familiare nata in una “piccola patria” nei dintorni di Forlimpopoli, e salita meritatamente agli onori delle cronache nazionali. Il Marietta ad Honorem gli viene assegnato “quale protagonista, assieme a tutta la famiglia, di una storia aziendale di straordinario interesse che, portata avanti con impegno e passione nell’arco di tre generazioni, rappresenta un caso virtuoso di continua crescita sia  nel percorso familiare e artigianale sia nella produzione di prodotti di eccellenza, ad ampia distribuzione”.

La premiazione. I vincitori saranno a Casa Artusi a Forlimpopoli per la premiazione, in programma in due momenti diversi.
Il premio Marietta speciale ad Honorem a Paolo Poli sarà consegnato sabato 21 giugno alle 19,00 nella giornata di apertura della XVIII edizione della Festa Artusiana, momento in cui verrà presentato anche il libro: “Alfabeto Poli”, Einaudi.
Domenica 22, alle ore 21
, invece la consegna del riconoscimento a Andy Luotto e Loris Mambelli.
Sempre domenica, dalle ore 19 alle ore 20, nella rassegna APP-ERITIVI in Casa, applicazione per la lettura con retrogusto artusiano, verrà presentata l’ultima fatica di Andy Luotto: “Padella Story, le mie cucine”, Reverdito Edizioni.
Ancora domenica, inoltre, ci sarà la consegna del Premio Marietta il concorso nazionale per cuochi dilettanti dedicato alla fedele governante dell’Artusi, Marietta Sabatini, le cui iscrizioni si chiudono il 3 giugno prossimo.
Conduce la serata l’artista romagnolo Enrico  Zambianchi, protagonista di  una  comicità visionaria che diverte il pubblico nei suoi spettacoli in giro per l’Italia e ha  convinto pubblico e critica nei laboratori Zelig vincendo diversi concorsi.

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Premio Speciale Marietta Honorem: Paolo Poli

Sabato 21 giugno 2014 è stato consegnato il premio Marietta speciale ad Honorem a Paolo Poli. A consegnarlo nella Chiesa dei Servi in Casa Artusi, Luisanna Messeri (Marietta honorem 2007), curatrice della collana di audiolibri per Emons. Collana che si apre proprio con il ricettario artusiano insieme a un lettore d’eccezione: Paolo Poli.

Straordinario protagonista dello spettacolo italiano, Paolo Poli vanta una lunga e folgorante carriera che, avviata negli  anni cinquanta nei piccoli teatri cittadini e approdata in ogni angolo della penisola italiana, continua inossidabile ancora oggi grazie alla sua pungente  ironia, ad una vena poetica e surreale contornata da momenti comici e giochi linguistici a cui il folto pubblico che lo in-segue da sempre non vogliono rinunciare.

Ha lavorato anche in tv recitando in diversi sceneggiati e fiction, e durante i primi anni Sessanta è stato protagonista di una trasmissione televisiva sulle reti Rai in cui leggeva favole per bambini tratte da Esopo e da famosi racconti letterari. Sempre per la RAI, ha realizzato lo sceneggiato I tre Moschettieri insieme a Marco Messeri, Milena Vukotic e Lucia Poli. Ha lavorato inoltre con Sandra Mondani in Canzonissima.

In qualità di regista ha diretto varie opere teatrali, dove egli stesso è attore protagonista: fra queste ricordiamo “Aldino mi cali un filino”, “Rita da Cascia” (1967), “Caterina De Medici” (1999), “L’asino d’oro” (1996), “I viaggi di Gulliver” (1998), “La leggenda di San Gregorio”, “Il coturno e la ciabatta”, “La nemica” (1969, di Dario Nicodemi), “Femminilità” (1975). Nel 2009 recita nei “Sillabari”, commedia tratta dai racconti di Goffredo Parise e nel 2010 recita ne “Il Mare” (ispirato ai racconti scritti tra gli anni ’30 e gli anni ’70 da Anna Maria Ortese).

Nella sua lunga carriera ha recitato in oltre quaranta propri spettacoli, tutti caratterizzati da una originale satira di costume, dalla parodia, incontrando allo stesso tempo malinconia e funambolismo, travestitismo e cabaret.

Numerose sono le sue registrazioni, Poli ha prestato la propria arte recitando anche in vari audiolibri, tra cui una edizione di “Pinocchio”.

Oggi, oltre a continuare la sua tournee teatrale, ha prestato la sua voce alle 790 ricette di Artusi, nella nuova collana di audiolibri curata da Luisanna Messeri, dal titolo “Un’amica in cucina, gli audiolibri di Luisanna Messeri”. La casa editrice è la Emons audiolibri.

Non è un caso che Luisanna Messeri, artusiana doc, già Marietta ad honorem, abbia scelto quale primo titolo della collana, che uscirà in autunno, “La Scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”. Lo stesso libro che per Poli, bambino disappente ma goloso, è stata la sua prima lettura. Ce lo racconta lo stesso attore in Alfabeto Poli, curato saggiamente e piacevolmente da Luca Scarpinisi. In tale testo ricorda come nel 1959, la seduta di laurea  finisca in allegria di fronte a professori arcigni che facevano boccuccia. Il motivo? Poli sosteneva convinto e divertito che l’Artusi era più importante di Niccolò Tommaseo. Quanti oggi farebbero boccuccia?

La Città di Forlimpopoli, su indicazione del Comitato Scientifico di Casa Artusi, ha conferito lo speciale Premio Marietta ad honorem a Paolo Poli quale straordinario e inimitabile protagonista del mondo della cultura e del teatro, leggero e caustico, innovativo e dissacrante, amante dell’arte del far sorridere e, sorprendentemente, riconoscente alle frittelle e all’opera di Artusi.

La foto in alto di Paolo Poli è di Fiorenzo Niccoli

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Premio Marietta Honorem: Loris Mambelli e famiglia

E’ la ricotta  al centro della bella storia  del caseificio Mambelli, azienda che si trova nella campagna di Santa Maria Nuova a pochi Km da Forlimpopoli. Non una  qualsiasi, ma una ricotta speciale  fatta ininterrottamente da  tre  generazioni  con  latte intero e  acqua termale salsobromoiodica, ricca di sali minerali. Fu la  sig.ra Elsa che, negli anni cinquanta, cominciò a produrla per utilizzare il latte in esubero rispetto al consumo famigliare, indifferente a chi le diceva: fare la ricotta con il latte intero e non con il siero e’ come bruciare la bella tela di lenzuolo per avere della cenere.  E infatti le vendite al  mercato cesenate cominciarono a decollare, il latte offerto dalle poche mucche di casa non bastava più, tanto che, per soddisfare le richieste, si cominciò a ritirare quello dei vicini. Fu allora che il figlio Loris, nel 61, allora ventenne, quando le comodità erano poche e i tempi e le mode portavano altrove, pensò invece non solo di seguire l’esempio della madre, ma di creare attorno alla regina delle ricotte una vera e propria azienda. Con una buona  organizzazione con quel che c’era: fascine di legna, luce a gas, niente tecnologia, ma  grande inventiva ( un termostato con campanello perché il latte non tracimasse ) e  intraprendenza con la  moto “Mondial”  usata nelle consegne ai vari esercizi commerciali dei dintorni.  La fidanzata, poi nel 67 moglie,  Idiana collabora, aiuta, inventa e regge  anche il peso familiare dovendo accudire gli anziani di casa )  e figlie in arrivo. Vita d’un tempo che sembra lontanissimo, fatto di tanti sacrifici, ma anche di meritate soddisfazioni: la ricotta piace assai e il latte giornaliero arriva da  50  a 120 quintali, dal motorino si deve passare al camioncino, e, per fortuna, la tecnologia avanza e sostiene la crescita.

Ora la produzione giornaliera prevede picchi di  250 q di latte e la ricotta non è più la sola produzione del caseificio Mambelli  perché le 2 figlie naturalmente e con competenza hanno portato energia nuova e si sono insediate a capo dell’azienda:  Raffaella, la maggiore, assieme al marito Gianluca, segue il commerciale e Federica, di 7 anni più giovane, si occupa della  produzione assieme a validi collaboratori che sono circa una ventina. Ora si produce anche la casatella, il  ravvigiolo  e, dopo un percorso di oltre 10 anni, lo  squacquerone Dop.  Mamma Idiana e  papà Loris ( che si occupa ancora della manutenzione delle macchine ) possono  guardare con orgoglio quanto sia ben cresciuta l’azienda e la famiglia, unite nella passione per un lavoro che, pur adeguato secondo i moderni processi produttivi e alle nuove leggi sanitarie, mantiene la tradizione di nonna Elsa. E la quarta generazione? Per ora amano assaggiare le tante goloserie che con buon latte intero, da allevamenti bovini selezionati,  il caseificio Mambelli propone.

La Città di Forlimpopoli, su indicazione del Comitato Scientifico di Casa Artusi,  domenica 22 giugno nella Chiesa dei Servi ha conferito  il Premio Marietta ad honorem 2014 a Loris Mambelli quale protagonista, assieme a tutta la famiglia, di una storia aziendale di straordinario interesse che, portata avanti con impegno e passione nell’arco di tre generazioni, rappresenta un caso virtuoso di continua crescita sia  nel percorso familiare e artigianale sia nella produzione di prodotti di eccellenza, ad ampia distribuzione.

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Premio Marietta Honorem: Andy Luotto

Andy Luotto, artista e personaggio televisivo, è cuoco professionista e divulgatore della migliore tradizione gastronomica italiana.

La sua passione per la cucina, racconta, è nata per esigenza: cresciuto fino a 15 anni a New York, doveva, non disdegnando, spesso cucinare per fratello e mamma scienziata e pluri-impegnata.

Quando nel 1965 arriva in Italia e va a vivere con il papà, importante direttore di doppiaggio, in casa “patrizia” mandata avanti da servitù, non resta che avvicinarsi alla cuoca, Maria Illuminati. Lei non parlava una parola di inglese, Andy non conosceva una parola di italiano. Il risultato? Maria diventa subito la sua migliore amica.

Trascorrendo più tempo in cucina  che sui libri del prestigiosissimo liceo, a scuola viene  soprannominato “the cook” anche perché spesso cucinava per gli amici e i professori.

Impara il mestiere  lavorando per tre estati  a Palazzo Brandolini a Venezia e quando, nel 1969, ritorna negli States per laurearsi a Boston in Scienze delle Comunicazioni, si mantiene cucinando nelle case dei ricchi.

La cucina è per Andy Luotto  passione autentica che diventa professione. Anche quando gira il mondo dall’Inghilterra al Sudan, dal Giappone alle Galapagos per realizzare più di 150 documentari didattici, la sera diventata il protagonista delle pentole e dei manicaretti.

Nel 1975 comincia a lavorare per la televisione come attore e autore e quando tre anni dopo entra in RAI nella squadra di Renzo Arbore è travolto da una improvvisa e meritata popolarità. Partecipa a oltre 50 trasmissioni televisive, spettacoli, fiction, programmi radiofonici, lavora in teatro, ma la cucina…NO! Non si abbandona.

Nel 1992 frequenta la scuola alberghiera, si diploma, continua il percorso gastronomico frequentando le cucine di grandi star internazionali fino a quando apre il suo primo Ristorante in Sardegna. Ed è subito successo. Tre anni dopo si trasferisce sull’isola tiberina e poi apre un Ristorante a Sutri, fuori Roma, che diventa il vero trampolino di lancio. Andy Luotto è spesso chiamato a rappresentare la cucina mediterranea, è testimonial di prodotti di qualità, è impegnato in performance culinarie. E’ autore e protagonista nelle più popolari trasmissioni televisive su Stream, SKY, Gambero Rosso, Alice. E’ docente per corsi professionali e amatoriali sull’alimentazione e sulla cucina.

Non poteva che essere lui il cuoco personale di Nero Wolfe, nella serie televisiva 2012.

Ha scritto libri di cucina, l’ultimo, ricco di aneddoti di vita, è Padella Story, le mie cucine,  con fotografie di Iuri Niccolai, pubblicato nel 2013 da Everdito Editore.

La Città di Forlimpopoli, su indicazione del Comitato Scientifico di Casa Artusi,  domenica 22 giugno nella Chiesa dei Servi ha conferito il Premio Marietta ad honorem 2014 ad Andy Luotto, perché la passione e la pratica per  la cucina italiana e il buon cibo ha caratterizzato un percorso artistico e umano di straordinario valore e interesse.

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La famiglia Santini dona preziosi documenti a Casa Artusi

«Sono di parere che il conoscere la vita di un uomo, anche dei più comuni come sarei io, quand’esso è vissuto molto, specialmente in tempi burrascosi, possa riuscire di qualche giovamento agli altri e perciò mi sono deciso, benché un po’ tardi, di scrivere la mia».

Questo è l’incipit con cui Artusi, 82enne in buona salute residente in Piazza d’Azeglio a Firenze, decide di consegnare le sue memorie e intimità ad una autobiografia di cui si conosceva l’esistenza, ma che solo ora viene acquisita in Casa Artusi.

La famiglia Santini, in memoria dell’Ingegnere Uberto Santini, uomo di cultura e di origini forlimpopolesi, ha ceduto al Comune di Forlimpopoli per la Biblioteca di Casa Artusi la preziosa autobiografia e molte lettere, fra cui un carteggio notevole con Olindo Guerrini, amico colto di Artusi che lo guida nella cucina ravennate delle anguille, del lesso rifatto e degli avanzi. Un carteggio prezioso che va ad arricchire il fondo documentario conservato a Casa Artusi, con lo scopo di favorirne e promuoverne la conoscenza e gli studi.

La sig.ra Paola Bona Pullè, vedova Santini, in pieno accordo con le figlie Eleonora ed Elisabetta, ha sottoscritto un contratto di cessione gratuita a scopo divulgativo, per l’appunto, dell’autobiografia originale e di una cinquantina di altri documenti che vengono consegnati agli appassionati e agli studiosi tramite il centro di cultura gastronomica dedicato alla cucina di casa che è nato a Forlimpopoli, in nome di Artusi, nel 2007 e che ha portato Forlimpopoli e la Romagna fuori dei confini nazionali.

Per ringraziare la famiglia Santini del bel gesto, ma anche per offrire un primo assaggio dei documenti, è organizzata in Casa Artusi sabato 15 marzo, alle ore 18, l’interessante iniziativa aperta al pubblico. Saranno presenti, oltre al Sindaco e al Presidente di Casa Artusi, la famiglia Santini, per cui Eleonora porterà il saluto, Cristina Ravaglia, nipote di Uberto (anche lei di origini forlimpopolesi, cittadina onoraria), Direttore Generale presso il Ministero Affari Esteri per gli italiani all’estero e le politiche migratorie, e Alberto Capatti del Comitato Scientifico di Casa Artusi. La giornata è condotta dall’Assessore alla Cultura, Mauro Grandini, e gli interventi saranno impreziositi dalle letture del noto attore e regista teatrale Simone Toni.

Per l’occasione anche il quadro ora affisso in sala Giunta “Tiziano che dipinge Venere”, appartenuto ad Artusi che lo commissionò al Prof. Romagnoli nel 1882 per la casa di Piazza D’Azeglio, viene consegnato a Casa Artusi per l’esposizione e la conservazione nel salotto artusiano della biblioteca gastronomica.

Ad aumentare il tasso di emozioni che inevitabilmente accompagnano un evento così importante ed atteso, è previsto anche il ritorno di Folco Portinari, padre indiscusso di Forlimpopoli Città Artusiana e per questo cittadino onorario.

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Festa Artusiana: Bando per Artisti di Strada

E’ indetto il bando pubblico nell’ambito della XVIII edizione della Festa Artusiana, sul tema “Forlimpopoli, nei dintorni del paese della Cuccagna”, per la selezione di artisti di strada, promosso dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con il Direttore Artistico dell’animazione da strada, Simone Toni, e l’Associazione “Gli Incauti”.

La finalità è quella di selezionare artisti di strada che, nelle serate dal 21 al 29 Giugno 2014, calcando il palcoscenico naturale della Festa Artusiana nei vicoli del centro storico, concorreranno all’assegnazione di n.3 premi, ciascuno di 500,00€ lordi, con la presentazione di una performance di street art.

L’obiettivo è quello di promuovere l’immagine di Forlimpopoli, città artusiana, collegata al padre della cucina domestica, valorizzando l’arte di strada come proposta culturale e di aggregazione sociale, nell’ottica anche del patrimonio locale e dello sviluppo artistico.

Ulteriori informazioni e il modulo per la partecipazione negli allegati.
http://www.pellegrinoartusi.it/wp-content/uploads/2014/03/Bando-Artisti-di-Strada-2014.pdf

http://www.pellegrinoartusi.it/wp-content/uploads/2014/03/Allegato-Bando-Artisi-di-Strada-2014.pdf

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